Modello concettuale per i sistemi informativi archivistici

Le presentazioni di Lambert Kansy (Staatsarchiv Basel-Stadt), Wolfgang Krauth (Landesarchiv Baden-Württemberg), Martin Kunz (Scope Solutions AG), Stefan Bosshard (CMI AG) e Tobias Wildi (Docuteam) hanno messo in luce diversi aspetti del modello, che sono stati esaminati in un intenso dibattito tra i venti partecipanti. L'evento ha fornito non tanto risposte quanto nuove e ulteriori domande. Di seguito ne documentiamo quattro:

• Cos'è un AIS?
  Il fatto che si parli sempre di AIS per semplicità non deve far dimenticare che le diverse istituzioni lo intendono in modo molto diverso. Martin Kunz, amministratore delegato di Scope Solutions AG, ha illustrato questo aspetto in base alla clientela della sua azienda: i grandi archivi hanno bisogno di sistemi potenti e configurabili; i piccoli archivi vogliono uno strumento che sia il più semplice ed elementare possibile; ci sono altre sfumature nel mezzo. Se il nostro modello concettuale vuole dare un contributo all'ulteriore sviluppo del paesaggio del sistema, deve guardare più da vicino a questa realtà.

• Come si scambiano i dati tra AIS?
  Diversi oratori, tra cui Stefan Bosshard, amministratore delegato di CMI AG, hanno individuato nella definizione di uno standard di scambio tra diversi AIS il desiderio più urgente e ampiamente accettato che potrebbe emergere dal modello AIS. Attualmente, il trasferimento di dati da un AIS all'altro si basa su formati inadeguati e richiede molto lavoro manuale. Per gli archivi, la possibilità di disporre dei propri dati centrali, ovvero i metadati di indicizzazione, senza restrizioni è di estrema importanza.

• Quanto deve essere tecnica la nostra discussione?
  Wolfgang Krauth del Landesarchiv Baden-Württemberg ha dichiarato che il modello AIS è un documento molto tecnico. Gli aspetti archivistici svolgono un ruolo importante, ma l'attenzione è rivolta alla tecnologia. I partecipanti alla discussione hanno convenuto che ciò ha senso nel caso in questione. Tuttavia, rimane la questione di quali requisiti si possano richiedere alle competenze tecniche del pubblico e di come le discussioni nel campo dell'archiviazione digitale debbano essere esplicitamente collegate ai principi professionali dell'archivistica.

• Dov'è lo sguardo coraggioso verso il futuro?
  Tobias Wildi, amministratore delegato di Docuteam, ha delineato un mondo in rapida e decisiva evoluzione in cui un AIS deve posizionarsi in futuro. Questo mondo sarà modulare, collegato (cioè basato su modelli semantici) e si svolgerà sempre più nel cloud. La separazione tra dati primari e metadati perderà di importanza, vale a dire che la distinzione tra aiuti alla ricerca e depositi si dissolverà. Il modello AIS di KOST descrive la situazione attuale in modo preciso e utile, ma non fa quasi alcun commento su questo cambiamento imminente. È essenziale continuare a seguire questi sviluppi.

Il Segretariato CECO e il team del progetto AIS riprenderanno il filo del discorso e continueranno a farlo girare, sia in termini di potenzialità che di possibili forme di ulteriore standardizzazione di un modello AIS e delle interfacce con altri sistemi delineate nel documento.

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